Catania, 17 gennaio 2015 – Un incontro urgente al Prefetto di Catania, per affrontare il tema dell’aumento vertiginoso di furti di agrumi in campagna, è stato chiesto dal Distretto Agrumi di Sicilia.
Il documento è firmato dalla presidente, Federica Argentati, e dai vertici etnei di Cia (Giuseppe Di Silvestro), Coldiretti (Giovanni Pappalardo), Confagricoltura (Giovanni Selvaggi), Fruit Imprese Sicilia (Salvatore Laudani), Confcooperative, Legacoop e AGCI (Gaetano Mancini e Giuseppe Giansiracusa, Silvana Strano). Teatro di questa escalation di furti, la Piana di Catania, dove da sempre i produttori vedono mortificato il proprio lavoro onesto e appassionato, motore dell’economia di questo e di altri comprensori agrumetati.
“Riceviamo – si legge nella lettera al Prefetto – sempre più segnali dalle aziende di produzione del territorio di continui e dilaganti furti di agrumi in campagna, ad un livello mai era registrato prima. Chi coltiva agrumi ci conferma come il fenomeno, da sempre presente, abbia raggiunto limiti che, oltra a mettere seriamente in difficoltà il reddito dei produttori agricoli, li espone in termini di sicurezza ed incolumità, propria e dei dipendenti. Senza contare che la frutta rubata entra illegalmente in commercio con un rapporto “qualità-prezzo” molto basso e dunque con ulteriore danno per la filiera onesta di produzione-distribuzione che, di conseguenza, non può competere a simili condizioni. Proprio in una fase storica dell’agrumicoltura siciliana in cui i soci del Distretto, sottoscrittori del Patto di Sviluppo, sono impegnati in un percorso di valorizzazione della produzione attraverso meccanismi che garantiscono trasparenza, legalità e tutela dell’intera filiera. Un impegno per un’eccellenza del territorio che è anche una delle voci più importanti del PIL regionale e di quello della provincia etnea in particolare”.
Tra le proposte di intervento ventilate dai firmatari della lettera per provare ad arginare il fenomeno, ci sono: il sequestro della merce, venduta da ambulanti o nei mercati, da parte delle Forze dell’Ordine; il controllo in entrata e la vendita all’ingrosso di agrumi al Mercato Ortofrutticolo di Catania (MAAS), con verifica dei documenti fiscali di accompagnamento delle transazioni di agrumi, sin dalla sorgente iniziale dei prodotti; un sistema di informazione per i cittadini delle azioni repressive in corso e l’invito agli stessi a non comprare agrumi al di fuori dei circuiti commerciali regolari.