“Proporremo, nel periodo dell’Expo, azioni di valorizzazione dedicate a tutta la Sicilia agrumicola con iniziative di sistema che interesseranno consorzi di tutela e imprese. Il tutto nell’ottica di rafforzare la visibilità, la presenza sui mercati e creare occasioni di sviluppo del prodotto collegandolo al territorio di riferimento”.
Dott.ssa Federica Argentati – Presidente Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia
Federica Argentati, presidente del Distretto agrumi di Sicilia, commenta così, per Italiafruit News, l’ammissione del progetto Distrettuale tra i 29 che saranno finanziati dal Ministero dell’Agricoltura in occasione dell’Esposizione Universale in programma a Milano a partire da maggio.
“Le iniziative, che definiremo a breve, non si svolgeranno solo all’interno dell’Expo: la Sicilia degli agrumi, sulla spinta del grande evento, si farà conoscere, negli stessi sei mesi, anche fuori da Milano”. Il finanziamento, attorno ai 130 mila euro rappresenta, per Argentati un “premio all’idea di presentare un progetto in cui tante imprese e consorzi si muovono all’unisono”.
“Cercheremo di portare avanti un’azione di grande peso specifico promuovendo il prodotto legato al territorio senza tralasciare il biologico che è importante per la Sicilia e per l’Expo: il bio agrumicolo siciliano può dire molto nel momento in cui si organizza in sistema”, aggiunge la presidente del Distretto. Il periodo non è il migliore per il fresco, la produzione inizia a novembre e dicembre ma si potrà comunque puntare i riflettori sui prodotti trasformati.
Dal punto di vista produttivo e commerciale per gli agrumi dell’isola si sta confermando il trend che Argentati avevo “inquadrato” il mese scorso: produzione più bassa della media e qualità buona. Nel frattempo, è partita la campagna delle arance rosse. “I prezzi in campagna sono leggermente più alti della scorsa stagione ma dipendono da molto fattori; il prodotto di pezzatura grande ha “gioco facile” ma sarebbe importante trovare sbocchi per i calibri medio-bassi i quali, pur di buona qualità, sono meno considerati dai canali distributivi”.
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