L’ Assemblea straordinaria di lunedì 5 aprile ha concluso la fase propedeutica alla presentazione dell’istanza di riconoscimento che il Distretto si appresta a depositare alla Regione siciliana. Davanti al notaio, infatti, lunedì scorso la società consortile “Distretto produttivo degli agrumi di Sicilia” ha deliberato un aumento del capitale sociale e il contemporaneo ingresso di 38 aziende della filiera agrumicola siciliana che vanno ad aggiungersi a quelle già socie, per un totale di 54 soggetti tra aziende di produzione singola ed associata, commercializzazione, trasformazione, logistica ed imballaggi con sede in varie parti della Sicilia. In particolare hanno sottoscritto la quota 19 aziende di produzione, 10 organizzazioni di produttori e 6 cooperative agricole (che aggregano nell’insieme moltissime aziende), 6 aziende di commercializzazione, 4 di trasformazione, una di imballaggi, una di macchinari agricoli, una di logistica, accompagnate da tutti i Consorzi di tutela delle produzioni di qualità (Arancia di Ribera Dop, Limone di Siracusa IGP, Limone Interdonato IGP, Arancia rossa di Sicilia IGP) e dalle associazioni che hanno chiesto il riconoscimento (Mandarino tardivo di Ciaculli e Limone dell’Etna).
L’obiettivo resta valorizzare al meglio la produzione agrumicola siciliana e permettere alle imprese, alle OP, ai Consorzi di Tutela, alle organizzazioni di categoria e agli Enti Locali e di ricerca, GAL e Associazioni specializzate in TRI di fare davvero squadra, ognuno nel rispetto delle rispettive “mission” e prerogative.
Il nuovo Distretto sarà uno strumento, nell’insieme, davvero rappresentativo della filiera agrumicola siciliana, mai realizzato in Sicilia in questi termini. Fino al prossimo anno non potranno entrare nuove aziende, mentre i soggetti “partner” possono ancora sottoscrivere il Patto di sviluppo. Intanto si procederà alla presentazione dell’istanza di riconoscimento all’Assessorato Attività Produttive della Regione.