FAQ

Le risposte alle domande frequenti:

  1. Quali e quanti sono i Distretti agro-ittici siciliani?
  2. Che cosa si intende per Distretto Produttivo?
  3. Come si fa a costituire un Distretto?
  4. Chi approva tutto ciò?
  5. Chi può presentare i progetti per lo sviluppo del Distretto Produttivo?
  6. Perchè conviene aderire al Distretto Produttivo?

1). Quali e quanti sono i Distretti agro-ittici siciliani?
I Distretti agro-ittici riconosciuti dalla Regione Sicilia sono in tutto otto ed in particolare:

  1. Il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia;
  2. Il Distretto Produttivo Unico dei Cereali SWB;
  3. Distretto Produttivo della Pesca Industriale COSVAP;
  4. Distretto Produttivo della Filiera della Carne Bovina;
  5. Distretto Produttivo Avicolo;
  6. Distretto Produttivo Lattiero Caseario;
  7. Distretto Produttivo del Ficodindia Calatino Sud Simeto;
  8. Distretto Produttivo del Dolce di Sicilia.

2). Che cosa si intende per Distretto Produttivo?
Il Distretto Produttivo è un insieme di imprese fra loro integrate da un sistema di relazioni produttive, tecnologiche o di servizio che anzichè andare ognuna per la propria strada in modo individuale, decidono di collaborare per favorire il proprio sviluppo.


3). Come si fa a costituire un Distretto?
Per costituire questo distretto ci vogliono almeno 50 imprese e 150 addetti e che le aziende facciano parte di una filiera (settore) produttiva verticale o orizzontale, anche con dislocazioni in aree transnazionali. Le imprese del distretto sottoscrivono un “patto”, ossia un documento che riassume le loro idee per migliorare la qualità e favorire la crescita del distretto. Gli aderenti al patto nomineranno il proprio rappresentante che coordinerà le attività del distretto.


4). Chi approva tutto ciò?
Il distretto viene ufficialmente riconosciuto dall’Assessorato Regionale delle Attività Produttive. Resta in vigore tre anni per i finanziamenti regionali, anche se lo scopo è che esso “viva” oltre il triennio finanziato.


5). Chi può presentare i progetti per lo sviluppo del Distretto Produttivo?
I progetti possono essere presentati dalle aziende (costituendo, ad esempio, un’Associazione Temporanea di Imprese sottoscritta da almeno 1/3 delle ditte aderenti al distretto), dagli enti pubblici, da associazioni, da consorzi, etc… .
In dettaglio essi possono, ad esempio, riguardare:

  • Creazione di osservatori, banche dati e centri studi di distretto;
  • Progetti di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico;
  • Creazione di marchi di distretto;
  • Creazione di portali di distretto;
  • Partecipazioni a manifestazioni fieristiche in Italia ed all’estero;
  • Allestimento di strutture promozionali permanenti all’estero;
  • Creazione di laboratori tecnici e centri di prova;
  • Realizzazione di software gestionali mirati;
  • Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o commissionate da una pluralità di imprese aggregate;
  • Bonifica ed utilizzo di siti industriali dimessi o in via di dismissione;
  • Promozione e potenziamento di strumenti d’integrazione delle politiche formative e del lavoro;
  • Promozione commerciale di prodotti innovativi;
  • Realizzazione di opere ed infrastrutture strettamente funzionali e connesse al potenziamento, miglioramento e risanamento del territorio e delle aree produttive incluse nel sistema produttivo locale.

6). Perchè conviene aderire al Distretto Produttivo?
Per affrontare i problemi attuali (qualità, mercato globale, sostituibilità degli imprenditori, credito, ricerca ed innovazione, delocalizzazione, formazione, ecc.) c’è bisogno di fare squadra tra imprese attraverso l’aiuto anche delle Associazioni di categoria, degli enti locali e di quanti già collaborano attivamente con le aziende. Il contenuto di questa iniziativa premia proprio chi riesce, attraverso un piano di sviluppo, a creare un sistema di imprese che rafforzi il proprio territorio.